Forse non tutti sanno che sono state le doti musicali e un’originale strumento costruito da lui, a rappresentare il “passaporto” che ha permesso a Leonardo di approdare alla corte di Milano e avviarvi la sua stagione più feconda. La musica può fungere anche da strumento per fare conoscere una comunità – con la sua cultura, la sua storia e la sua lingua – al di là dei propri confini. Ciò vale anche per gli occitani. Nelle valli del Piemonte abitate da questa popolazione, per esempio, la musica ha svolto un ruolo centrale per la riscoperta della propria identità e per farla conoscere agli altri. La musica – dalle melodie patriarchine a Mainerio giungendo fino alla “gnove musiche furlane” – ha svolto una funzione identitaria importante anche in Friuli. I due protagonisti di questo appuntamento – l’occitano Sergio Berardo e il friulano Angelo Floramo – ci accompagnano in un viaggio affascinante attraverso secoli e terre diverse con la musica delle parole e le parole della musica.
Protagonisti: Sergio Berardo è un famoso polistrumenta e cantante occitano. È la voce e l’anima dei Lou Dalfin, il gruppo più importante delle Valli Occitane del Piemonte. Partecipa a numerosi progetti di ricerca, promozione e reinvenzione della musica popolare occitana. Tra questi troviamo anche Gran Bal Dub, miscuglio di folk, reggae ed elettronica, realizzato con Madaski, tastierista degli Africa Unite. Angelo Floramo è nato a Udine (Friuli), insegna storia e letteratura e collabora come consulente per la biblioteca Guarneriana di S. Daniele del Friuli. Indaga tra gli archivi, scrive per riviste in friulano e in italiano, è autore di numerosi libri, tra cui Balkan Circus (2013), L’osteria dei passi perduti (2017) e La veglia di Ljuba (2018).
Introdotto e moderato da: Marco Stolfo
Quando: sabato 19 settembre
Dove: Pizza di Trava, Lauco