
Tumbe
Sabato 19 ottobre, 21:00
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
TUMBE (Aromanian)
I Tumbe rappresentano la punta di diamante di un importante risveglio culturale che si sta creando attorno alla lingua e cultura Arumena, diffusa in tutti i balcani e sopravvissuta caparbiamente attraverso i secoli. Il mix di strumenti elettroacustici proposto da questo sestetto produce un sound fresco ed innovativo, a cavallo fra fusion jazz e word music, dove le virtuosistiche melodie zingaro-balcaniche si sposano con l’ancestrale suono di questa lingua neo-latina.
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INTERVISTA CON TUMBE
C’è una frase intraducibile, un’espressione o parola nella tua lingua che ami particolarmente? E perché?
“Tumbe” è una parola intraducibile che abbiamo scelto come nome della nostra band, ispirandoci al titolo di una canzone tradizionale.
Viene usata come accompagnamento vocale onomatopeico in modo polifonico, ma questa parola può anche significare, a seconda del contesto, molto o qualcosa di grande, mucchi, cumuli, fasci e persino ruzzoloni.
Quali sono 3 aggettivi con cui descriveresti la tua lingua? Perché li hai scelti?
Descriverei la mia lingua come vellutata, melodiosa e mistica.
Queste parole esprimono al meglio l’emozione o la sensazione che provo quando parlo o canto in lingua arumena.
Alcune persone pensano che fare musica/arte in lingua minorizzata chiuda molte porte, quali sono (se ce ne sono) invece quelle che ti sono state aperte?
Durante i nostri concerti, anche se il pubblico non capisce la lingua, abbiamo sempre la sensazione che le persone rimangano attente e catturate dalla musicalità della lingua al di là del filtro razionale, che apre una connessione emotiva più grande e misteriosa con la nostra musica, quindi, potremmo dire che siamo riusciti a schiudere le porte interiori del pubblico durante le nostre esibizioni dal vivo.
Dal punto di vista del rapporto con le autorità, gli organizzatori e i produttori di spettacoli o eventi, nell’attuale contesto di maggiore attenzione alla promozione della diversità culturale, ci auguriamo che si aprano più porte per sostenere un progetto come il nostro che mira a preservare la specificità di una cultura antica o in pericolo.
E naturalmente, fin dall’inizio, la nostra comunità etnica ha apprezzato il valore e il contributo apportato dalla nostra musica all’evoluzione culturale e ci ha aperto tutte le sue porte.
Potendo fare un appello a chiunque per tenere viva la propria lingua, cosa consiglieresti? Quali sono secondo te le sfide o difficoltà più grandi?
Crediamo che la riscoperta delle proprie radici, della propria identità e del proprio patrimonio culturale avvenga in modo naturale come fase dell’evoluzione personale, per chiunque sia interessato alla conoscenza di sé.
E quando siamo esposti alla nostra cultura etnica in varie forme artistiche, ho fiducia che, in virtù di una memoria affettiva, la maggior parte delle persone prenda coscienza delle proprie origini e della necessità di esprimersi nella propria lingua madre.
La nostra lingua ha attraversato diversi imperi ed è sopravvissuta per millenni in tutti i Balcani, solo all’interno della famiglia e della comunità arumena. Anche se nel tempo la nostra cultura etnica è riuscita a esprimersi solo grazie al contributo e al sostegno dei membri della comunità, attualmente, per una vera conservazione e sviluppo culturale, il contributo personale degli arumeni non è più sufficiente, ma è necessario un maggiore sostegno istituzionale e un aiuto finanziario da parte dello Stato. Per una lingua viva all’interno della comunità, abbiamo bisogno di scuole, chiese ed eventi culturali nella nostra lingua, sostenuti dagli Stati dove vivono gli arumeni.
Come risponderesti a qualcuno che ritiene la tua lingua obsoleta?
In un mondo in cui la globalizzazione e l’innovazione tecnologica sembrano portare una certa confusione nella scelta di alcuni punti di riferimento cardinali per una vita di qualità, il ritorno agli archetipi e ai valori ancestrali può essere un’ancora e un metro di discernimento.
In ogni cosa antica, a maggior ragione in una lingua antica, si conserva una verità o una testimonianza di una cultura. E quando una lingua antica vive ancora, questo è di per sé una prova della vitalità e della resistenza del suo popolo. Così, parlare questa lingua antica in tempi moderni diventa una questione di orgoglio e, finché è ancora in uso da parte di una comunità abbastanza numerosa e perché esiste una vasta letteratura pubblicata da scrittori arumeni nella loro lingua, non si può dire che sia obsoleta o superata, ma al contrario che si sta ancora evolvendo.
Una breve frase per descrivere la tua musica
TUMBE è profondamente radicato nel folklore e nella cultura arumena, ma offre una prospettiva musicale fresca e contemporanea, riportando in vita vecchie canzoni e temi musicali tradizionali attraverso uno stile innovativo di fusion jazz. Il nostro intento è quello di preservare l’essenza e la bellezza della musica tradizionale e di mostrare il suo pieno potenziale nella modernità attraverso forme elevate di produzione musicale e performance dal vivo.