Ynys

Sabato 19 ottobre, 21:00
Teatro Nuovo Giovanni da Udine


YNYS (Galles)
Provenienti da Aberystwyth, sulla costa occidentale del Galles, gli Ynys accostano con rara sensibilità armonie malinconiche e tappeti di effettistica vintage ‘70/’80. La sapiente tavolozza sonora di questo quintetto tinge di psichedelia una manciata di geniali pop songs nate dalla mente dal produttore ed arrangiatore Dylan Hughes. Il loro primo disco omonimo è stato accolto come uno dei debutti discografici più esaltanti degli ultimi anni in Galles.
 
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INTERVISTA CON YNYS:

Qual è una frase intraducibile, un’espressione o parola nella tua lingua che ami particolarmente? E perché? 
Hwyl – Significa divertimento, ma anche “ci vediamo”.

Quali sono 2 aggettivi con cui descriveresti la tua lingua? Perché li hai scelti? 
Poetico – Il gallese ha uno stretto rapporto con la poesia, la musica e le arti. Come appassionati di musica, siamo fortunati ad avere centinaia di artisti e gruppi musicali che producono tantissime opere in gallese.

Divertente – È importante che tutti sentano che il gallese appartenga loro, indipendentemente che lo sappiano bene o conoscano solo qualche parola. Per me è una lingua divertente.

Alcune persone pensano che fare musica/arte in lingua minorizzata chiuda molte porte, quali sono (se ce ne sono) invece quelle che ti sono state aperte?
Ci ha dato l’opportunità di suonare in tutto il Paese e di far ascoltare le nostre canzoni alla Radio/TV. Non credo che avremmo avuto la metà delle opportunità di suonare ai festival o in TV senza cantare in gallese. È anche la nostra prima lingua, quindi è una cosa del tutto naturale per noi. Molte band di lingua gallese hanno suonato a livello internazionale e sono apparse sulle radio del Regno Unito cantando in gallese, ed è fantastico!

Potendo fare un appello a chiunque per tenere viva la propria lingua, cosa consiglieresti? Quali sono secondo te le sfide o difficoltà più grandi?
Lingua, luogo e cultura sono strettamente correlati. Usare la propria lingua quotidianamente, anche se si tratta di poche parole, è importante. Il futuro è rappresentato da più lingue, non da meno lingue.
Le sfide più grandi per il gallese sono probabilmente una combinazione di

(1) Tecnologia – garantire che le nuove tecnologie e i nuovi servizi siano disponibili in gallese.
(2) Economia / Spopolamento rurale / Costo immobiliare – è sempre più difficile per le giovani famiglie permettersi di acquistare case nelle loro aree rurali, che spesso hanno una percentuale più alta di parlanti gallesi. Ciò rende difficile la permanenza (o il trasferimento), che si ripercuote sulla lingua.
(3) Uso della lingua – Il governo gallese ha l’obiettivo di avere 1 milione di persone che parlano gallese entro il 2050, ma altrettanto importante e impegnativo è creare opportunità per le persone di usare la lingua nella loro vita quotidiana. Questo è altrettanto importante per garantire la sopravvivenza della lingua.

Come risponderesti a qualcuno che ritiene la tua lingua obsoleta? 
Risponderei con la canzone ‘Eto’ delle Adwaith!

Una frase per descrivere la tua musica 
Pop alternativo ricco di armonie malinconiche, archi anni ’70 e riferimenti al mare.